Dalla monetina alla bottiglina: Bergamo non cambia, a Napoli va bene così

21.01.2018 18:57 di  Mirko Calemme  Twitter:    vedi letture
Dalla monetina alla bottiglina: Bergamo non cambia, a Napoli va bene così
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La vittoria di Bergamo per il Napoli è un messaggio a sé stesso, e a alla storia. Non solo perché l’undici di Gasperini rappresenta da qualche anno un ostacolo spesso insormontabile, come certificano le tre sconfitte nelle precedenti quattro uscite ufficiali. I partenopei hanno ormai cancellato la maledizione orobica, almeno in campionato: quest’anno sono arrivati sei punti su sei, conquistati soffrendo, con rabbia, con carattere. Il medesimo dimostrato dagli azzurri con la loro voglia di festeggiare in campo, negli spogliatoi e sui social network.

L’Atalanta, ancora una volta, ha confermato di essere una signora squadra, che merita grandi soddisfazioni in Serie A ed Europa League. Chi invece ha perso, e di goleada, è stato il pubblico di Bergamo: durante tutta la gara si sono uditi, in maniera chiara, i soliti insopportabili cori di discriminazione territoriale nei confronti dei napoletani, ma i tifosi dell’Atleti Azzurri d’Italia non si sono limitati a questo pur diffuso malcostume italiano.

I ‘buu’ razzisti diretti a Koulibaly e la bottiglietta che lo ha sfiorato, lanciata dagli spalti atalantini, mostrano che l’inciviltà, purtroppo, popola gli stadi della Serie A in ogni sua latitudine. Il Napoli, da parte sua, interpreti l’episodio come un enorme portafortuna: nel 1990, proprio a Bergamo, la famosa monetina che colpì Alemao fu decisiva per la vittoria del secondo scudetto. “Il giocatore non mi ha riconosciuto”, affermò sornione Ferlaino in ospedale, bluffando con stile. De Laurentiis, invece, non avrà bisogno di escamotage, né del vetusto tavolino: i tre punti sono arrivati in campo, meritatamente. Con tanto di segno del destino lanciato dagli spalti.