FOCUS - Ancelotti bersagliato, ma paga i disastri fantozziani dell'attacco: crea più di Sarri, è primo in Italia per palle gol e secondo in Europa

Anche con l'Atalanta gli attaccanti si sono divorati il 2-0 nei modi più incredibili, come già accaduto tante, troppe volte quest'anno.
23.04.2019 23:11 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
FOCUS - Ancelotti bersagliato, ma paga i disastri fantozziani dell'attacco: crea più di Sarri, è primo in Italia per palle gol e secondo in Europa

di Antonio Gaito - Il ko con l'Atalanta è emblematico della stagione del Napoli e di quanto sia fuori strada chi si sta scagliando contro Ancelotti. Il Napoli per un'ora ha tolto dal match l'Atalanta - ovvero una delle squadre più in forma ed organizzate del campionato, che ha annichilito gran parte delle pseudo-grandi e eliminato la Juve in Coppa con una superiorità imbarazzante - per poi subire un calo (per Ancelotti anche mentale per la mazzata dell'1-1 dopo aver sprecato troppe occasioni), ma probabilmente prevedibile visto l'infrasettimanale ed il sovra-utilizzo dei centrocampisti per i ricambi praticamente inesistenti (su quello sì che andrebbe alzata la voce). Calo che però doveva essere affrontato con 2 o 3 gol (meritati) di scarto. Alla fine non solo il risultato ha cancellato quanto visto in campo, ma ha aperto addirittura ufficialmente l'assalto ad Ancelotti. Non agli attaccanti che si sono divorati il 2-0 - anche il 2-1 - nei modi più diversi e fantozziani, come già accaduto tante, troppe volte quest'anno

ATTACCANTI IN CALO GIA' CON SARRI - Il Napoli nel primo tempo ha imbrigliato la squadra di Gasperini (macchina da gol da 66 reti, una in meno della Juventus) con Ancelotti che con tre uomini tra le linee - oltre a Zielinski da falso esterno anche Callejon ha stretto per favorire la spinta di Malcuit -, dando spinta stavolta a destra e non a sinistra con l'esclusione di Mario Rui. 13 tiri, 10 palle gol create (fonte Lega Calcio) di cui due con Mertens e Milik da soli contro il portiere avversario, in un caso non portando a casa né fallo né un semplice tiro, nell'altro un tocco sotto debole salvato sulla linea. Responsabilità chiarissime con giocatori poco concreti o in netto calo da mesi. E che già l'anno scorso con Sarri finirono facendo intravedere una parabola discendente: sapete quanti gol realizzarono gli '87 Mertens e Callejon nel finale dell'anno scorso? Mertens 1 nelle ultime 10, nel 2-2 col Torino a Scudetto già andato, Callejon 2 nelle ultime 12, di cui uno all'ultima giornata col Crotone già in B. E lo stesso Insigne ha sempre vissuto alti e bassi, lunghi digiuni, una condizione diversa da girone a girone ed anche lui chiuse con un gol nelle ultime 11 col Napoli tenuto in corsa dai gol di Albiol, Koulibaly o persino Diawara e dal ritorno di Milik, l'unico con una certa continuità, ma che non ha un'alternativa e che con l'enorme classe non può sopperire alla mancanza di caratteristiche determinanti come il fiuto del gol sulle palle vaganti o l'attacco alla porta.

IL NAPOLI CREA PIU' DI TUTTI - Nel vortice distruttivo è finito Carlo Ancelotti, al punto che si sprecano le invocazioni a Sarri ed al suo gioco. Cos'è però il gioco? Ne ha parlato spesso proprio Ancelotti, addirittura in un forum con Guardiola al suo fianco. Un modo per tentare di tirare più possibile in porta e subire meno possibile. A Napoli sembra che l'unico possibile e riconoscibile sia di fare 900 passaggi, il 70% di possesso col dominio del campo. Ancelotti ha fissato spesso nel gioco in verticale, da attuare in 6-7 secondi o dopo un recupero alto, come quello da cui arriva la gran parte dei gol in Europa. Forse neanche meno spettacolare, come l'azione di ieri tutta in verticale che ha messo Zielinski davanti al portiere. E da questo punto di vista il gioco di Ancelotti non si può dire che non sia efficace: la media tiri tentati è di 18.2 a partita, meglio dei 17 di Sarri dell'anno scorso ed in casa il dato addirittura sale a 21,2 tiri di media per Ancelotti contro 18. Stesso discorso, numeri alla mano, per le palle gol create. Se allarghiamo il quadro ai campionati europei, con questi numeri il Napoli crea più del City ed è secondo in Europa, dietro solo al Bayern Monaco in Bundes (di seguito il grafico completo). Volete ancora dati per capire i limiti sotto porta del Napoli? Il Napoli per realizzare 62 gol ha dovuto produrre 178 occasioni chiare da gol e 609 tiri, la Juventus ne ha fatti 67 con 134 occasioni e 536 tiri e quasi tutte hanno una percentuale realizzativa migliore creando molto meno.

Passiamo ad un altro dato oggettivo. Conoscete gli 'Expected goals'? Modernissima statistica di cui hanno parlato spesso pubblicamente tecnici come Mourinho, Wenger o Emery per spiegare problemi realizzativi dei singoli e che non dipendono dal gioco. Gli “expected goals (xG) vengono fuori da un software che, tenendo conto di gol e conclusioni dell'ultimo decennio nei 5 principali campionati, analizza le occasioni alle quali viene poi assegnata una probabilità (da 0 a 1 gol) in base a vicinanza alla porta, angolo del tiratore, tipo di passaggio ricevuto, presenza o meno di una marcatura, di giocatori che oscurano lo specchio della porta ecc. Gli xG ci dicono chiaramente che il Napoli per quanto prodotto ha mancato gol 'facili' che avrebbero cambiato la stagione: con l'Atalanta ad esempio avrebbe dovuto fare più di 2 gol. Con il Genoa (1-1) altrettanto, con la Juventus (1-2) doveva realizzare almeno 2,05 gol mentre i bianconeri - dotati di punte ciniche come poche - ne hanno realizzati 2 con appena 0,59 prodotto (dato che s'è ripetuto in quasi metà gare). Nel periodo peggiore per gli attaccanti, il Napoli avrebbe dovuto vincere addirittura di 3,03 gol a Firenze (terminata 0-0), di 2,60 gol con il Torino (finita 0-0), in entrambi casi con prove straordinarie concedendo appena 0,3 gol, ovvero solo tiri dalla distanza con coefficiente impossibile. Stesso scenario col Chievo (0-0) nonostante 2 gol potenziali attesi. Persino nelle vittorie, come con la Lazio (2-1), il Napoli avrebbe potuto segnare più gol per chiuderla e non rischiare. Emblematico il 2,60 di gol attesi con la Spal per segnarne solo 1 e salvarsi nel recupero con Meret, per non tornare all'1-1 con la Roma di inizio stagione con record di tiri in porta. Dati che porteranno inevitabilmente a riflessioni in ambito di mercato perché in attacco c'è bisogno di una rivoluzione.