Gli opposti attraggono... le vittorie: Sarri e Mancini, tanto diversi ma con numeri da capogiro

Due allenatori differenti, forse agli antipodi. Due strade, forse neanche parallele, per arrivare allo stesso traguardo.
28.11.2015 20:30 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Gli opposti attraggono... le vittorie: Sarri e Mancini, tanto diversi ma con numeri da capogiro
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© foto di foto Federico De Luca

Che siano tanto diversi non lo scopriamo di certo oggi. Basta dare uno sguardo ad entrambi quando fanno il loro mestiere, quando vivono quella partita, ma soprattutto in che modo si comportano nel corso dei 90 minuti. Uno si sbraccia, l'altro è più pacato. Uno con il filtro della sigaretta sempre in bocca, immagine emblematica di una tensione tanto elevata da voler spezzare con i denti, l'altro a mostrare una tranquillità che spesso non esiste neanche.

Maurizio Sarri e Roberto Mancini sono così: opposti. Con un passato completamente differente e un presente ed un futuro che, pian piano, paiono incrociarsi. Quando Roby incantava nelle aree avversarie dei campi di Serie A e d'Europa, il tecnico toscano non era ancora diventato tale ma vestiva i panni dell'impiegato bancario. Poi, quando lo jesino divenne allenatore, lui era ancora nel bel mezzo della sua gavetta. Quella che Mancini non ha mai fatto: alla Lazio subito come vice, poi immediatamente la Fiorentina, senza passare per nessun'altra categoria. E che ci vuole a comprendere la diversità: uno ha vissuto i polverosi campi della Prima Categoria, dell'Eccellenza, di tutte le serie minori italiane, l'altro no, ma non è una colpa, anzi.

Opposti nella carriera, opposti anche nel modo di essere. Maurizio, l'allenatore-bancario, è sempre in tuta, forse anche per il suo passato. E' proprio anche per il suo passato anche Mancini invece è sempre in giacca e cravatta: abituato fin dalla Fiorentina, passando poi per gli sceicchi del Manchester City e la squadra più forte di Turchia. E opposti anche nel gioco. Quello del tecnico jesino pragmatico, che mira all'utile e ad ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Quello di Sarri più bello, con giropalla veloci e movimenti da manuale.

Tanto diversi, tanto vincenti. Sono due strade diverse, forse neanche tanto parallele, ma che arrivano allo stesso traguardo quelle intraprese da Sarri e Mancini. E a dimostrarlo sono ancora una volta i numeri, da capogiro. Otto vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta, con ventiquattro gol segnati e appena otto subiti. Nove vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta, con sedici gol segnati e appena sette subiti: un gradino sopra rispetto a tutte, Napoli e Inter hanno dimostrato di saper attrarre le vittorie. Gli opposti, stavolta, non si attragono a vicenda, ma attirano a sé i successi. Meno o più, negativo o positivo: dove andrà il prossimo? Poco più di quarantotto ore e lo scopriremo.