L'erede che non t'aspetti...

Cavani? Milik? Morata? Tanti, troppi nomi son stati sprecati nella frenetica ricerca del sostituto ideale di Gonzalo Higuain, nel calciatore in grado di far dimenticare l'argentino e, soprattutto, di incidere come lui nell'economia della squadra, nei risultati conseguiti, nei gol e/o negli assist offerti, nel carisma, nel saper essere trascinatore oltre che goleador. A due mesi dall'inizio della nuova stagione la sorpresa è dietro l'angolo. Si chiama Dries Mertens, professione dodicesimo uomo. Almeno fino allo scorso anno. Quest'anno, infatti, l'esterno belga è diventato imprescindibile ed indispensabile. La doppietta di Pescara ne ha acuito certezze ed autostima.

In totale sono già cinque i gol realizzati, di cui tre in Champions League. Una sola nota stonata: la gara di Genova in cui apparve fumoso e poco ispirato. Poi tanti guizzi, gol, assist e, col Besiktas, nel ruolo di falso nueve che ha dimostrato di saper ricoprire alla grande, anche due rigori procurati sfruttando la sua rapidità di gambe e la furbizia tipica del suo essere sfrontato e vivace in ogni giocata. Senza dubbio è lui, oggi, il vero insostituibile azzurro al pari di Hamsik, il capitano che, per continuità e serietà, non fa (quasi) più notizia. Non sarà un centravanti vero, ma i tratti da leader possono nascondersi ovunque, anche in un esterno abituato a vivere da dodicesimo ed ora, improvvisamente, elemento insostituibile.