TRIPLICE FISCHIO - Il segreto di Gabbiadini e il (nuovo) destino europeo

IL PROTAGONISTA - La sua freddezza, spesso contestata, lo ha aiutato a riscattarsi: è stato glaciale dal dischetto Gabbiadini. Ha trafitto il portiere, dribblato l'ansia, scansato le critiche e rincorso la sua vendetta. L'urlo liberatorio è il secondo stagionale e probabilmente non sarà neppure l'ultimo, perché di lui - e di Mertens, che ha dimostrato di trovarsi a suo agio da falso nueve - si continuerà a parlare finché Milik non tornerà al suo posto scagionando tutti dall'imbarazzo tattico degli ultimi giorni. 

MOMENTO CHIAVE - Il calcio è testa, prima di tutto: è impulso, emozioni, tensione. Tutto è racchiuso nell'istante del primo rigore. Jorginho vuole calciarlo per riscattare l'errore del secondo gol turco, Insigne glielo nega perché anche lui ha un motivo speciale per far gol: sarebbe il primo stagionale. Ecco perché le gambe tremano. Parte tutto dalla testa ed altrove si manifesta. Lo sciagurato tentativo dagli ultimi metri è solo naturale conseguenza del caos che colora l'attesa e, poi, delude le aspettative. 

POTEVA FAR MEGLIO - Il Napoli, nessuno escluso. La notte della possibile qualificazione-record s'è trasformata nell'incubo della possibile beffa. Gli azzurri restano primi ma ora ci sono tre squadre in due punti e tutto (ri)torna apertissimo. Dal Benfica in poi s'è spenta la luce, esattamente dopo il poker di Mertens: nove gol in poco più di tre gare, blackout improvviso che non dà segni di resa ed anzi s'acuisce col passare dei giorni.