La fiducia è del Napoli, come quella di Sarri nel napoletano che cercava riscatto a Verona. Maturi e famelici, così si aspetta l’Inter

24.11.2015 12:38 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
La fiducia è del Napoli, come quella di Sarri nel napoletano che cercava riscatto a Verona. Maturi e famelici, così si aspetta l’Inter

Maturità, troppo a lungo sconosciuta in altre gestioni o forse raggiunta oggi al termine di un fisiologico percorso di crescita. Il Napoli che sbanca Verona è un concentrato di forza, determinazione, consapevolezza che lo scudetto non è più parola proibita. Pretendere il gol e trovarlo con il più bersagliato dei napoletani del Bentegodi, a venti minuti dalla fine di una gara dominata in tutte le statistiche, è segnale che l’organizzazione minuziosa inseguita a Castelvolturno non si snatura a seconda del nome dell’avversario. Il Verona ha fatto catenaccio picchiando, perché solo quello poteva opporre allo strapotere azzurro. Eppure tante volte in passato era capitato di perdere fiducia perché rimbalzati dai muri eretti, poi addirittura puniti al primo errore. Il Napoli di oggi ha la pazienza giusta, taglia il campo con tocchi di prima e varianti tattiche garantite dai numeri dei suoi campioni: non si specchia la squadra di Sarri e anche i più talentuosi dimostrano di avere tempra e stimmate da gregari.

L’Higuain stanco che si attendeva dalla traversata oceanica per gli impegni con l’Albiceleste ha fatto il cannibale, cercando di azzannare Rafael fino al 90esimo ed oltre. Ma sono famelici proprio tutti: dagli esterni di difesa che spingono, offrendo soluzioni e movimenti diversi agli attaccanti, al dinamismo di un centrocampo che non perde un pallone perché perfettamente miscelato con la qualità di Jorginho ed Hamsik e lo strabiliante atletismo di Allan. Chi poi si meraviglia del fatto che Callejon non segni più come il primo anno evidentemente ignora il sacrificio che lo spagnolo ha accettato in nome di un gruppo che con altri uomini era stato così compatto solo ai tempi di Mazzarri. Corre il Napoli che non vuol perder tempo, intanto non incassa reti da cinque partite e Reina ha dovuto fare gli straordinari solo una volta, negli ultimi minuti del match con l’Udinese. Tutto perfetto, proprio come la fiducia dimostrata da Sarri al napoletano che cercava riscatto dinanzi alle offese. E’ di Lorenzo lo scalpo scaligero mentre il Pipita punta già l’Inter: dovesse far gol per l’ottava volta in altrettante gare consecutive di campionato al San Paolo affiancherebbe Maradona che ci riuscì nella stagione 1987-88. Storie di leader, trascinatori implacabili che della città hanno sposato spirito e sogni.