Troppo Empoli per il Napoli in versione slowly. Il mistero doloroso e il cambio di passo abortito nella testa: la via d'uscita è nelle prossime due partite...

Tutto sbagliato, nella serata che vede allontanarsi di nuovo la Champions. Difficile spiegare, di conseguenza accettare, la bruttissima versione empolese del Napoli. Vittima della sua stessa superficialità: sbadato e goffo sotto i colpi di un Empoli affamato, per nulla intimorito dai nomi "nobili" degli avversari. Sembrava una palla matta quella che i ragazzi di Sarri hanno fatto girare a ritmi altissimi, strappando metri e fiato al Napoli in versione slowly. Lo scarso affiatamento dell'inedita coppia Koulibaly-Britos ha generato gaffe da circo, l'impalpabilità della mediana aperto costantemente le porte alle sortite toscane e isolato l'attacco del rabbioso Higuain. Aveva voglia di fare la partita l'Empoli, a testa sgombra da pensieri legati alla classifica, di fatto tranquillissima. E s'è giovato di un Napoli fuori di testa, rimasto chissà dove, annebbiato e claudicante in ogni reparto. Il mistero pertanto rimane: si può passare in quattro giorni dalla più bella partita dell'anno alla più sconcertante? Appurato che il Napoli è questo, che le fatiche fisiche e mentali sono destinate a pesare come macigni e che la personalità è quella cosa che impreziosisce i cartellini dei calciatori, rendendoli più o meno costosi, il dato che conta resta quello della classifica.

Bisognerà esser bravi in casa Napoli a trasformare la delusione e il senso di sfiducia maturato al Castellani in veemente capacità di reazione. Il Milan può essere l'ultima chiamata, ammesso che le romane lo consentano, prima della sfida europea al Dnipro. Dovrà cercare dentro di se il Napoli, raschiando il fondo del barile per alimentare innanzitutto le energie nervose scomparse di colpo, fino a generare ad Empoli un encefalogramma piatto.