Vent'anni senza Massimo Troisi. Il suo pensiero ancora attuale: "Meglio essere campioni del nord Africa che scrivere striscioni da sud Africa"

04.06.2014 13:00 di  Vincenzo Balzano  Twitter:    vedi letture
Vent'anni senza Massimo Troisi. Il suo pensiero ancora attuale: "Meglio essere campioni del nord Africa che scrivere striscioni da sud Africa"

Venti anni senza Massimo Troisi. Venti anni senza uno degli esponenti più grandi della napoletanità: se ne andò il 4 giugno del 1994, il suo ricordo è talmente nitido che ancora oggi, a distanza di così tanto tempo, è impossibile non lasciarsi andare ad un sorriso e ad una riflessione, pensando a lui. "Massimo vive in tutte le persone che lo amano", ha detto la sorella, Rosaria, in un'intervista a Il Mattino. Può sembrare una frase fatta, non lo è: tutti noi ne portiamo dentro un piccolo pezzo. E' stata la sua eredità morale, tramandata senza nemmeno volerlo. Perchè Massimo Troisi era così: antidivo, racchiudeva in sè l'essenza della napoletanità, badate bene, non quella convenzionale della pizza, del sole e del mare. Non amava le luci dei riflettori eppure le reggeva come nessuno; esilarante nella sua comicità che non era mai banale o fine a se stessa: un'ironia quasi amara, che imponeva spunti di riflessione sempre importanti. Era diventato, inconsapevolmente, un'icona di Napoli. Forse quello che di lui più manca: sapeva rappresentarci all'esterno come nessuno mai ha fatto, e come nessuno mai farà. 

Tifoso di Napoli e del Napoli, che aveva avuto una parte centrale nella sua vita al punto da contestualizzarlo all'interno di uno dei suoi film più belli con il celebre siparietto con Giuliana De Sio in "Scusate il ritardo" su Cesena-Napoli. Celebre la sua intervista a Gianni Minà per la festa del primo scudetto azzurro. Minà gli disse: "Al nord hanno esposto uno striscione con su scritto "Siete i campioni del nord Africa"". La risposta di Troisi, ironica e pungente allo stesso momento, andrebbe riproposta ancora oggi a chi si sente in diritto di vomitare sulla nostra città offese inimmaginabili: "Questa è l'invidia per chi vince. A loro dico: meglio essere campioni del nord Africa che fare striscioni da sud Africa". Inimitabile Massimo. 

Ha restituito a Napoli una dignità di capitale mondiale. Con "Il Postino" aveva infranto i confini europei per far arrivare anche oltreoceano la sua verve. Avrebbe vinto l'Oscar, questo è sicuro. Ma non è un premio a designare la grandezza di un artista. L'affetto che ancora oggi gli viene tributato vale più di qualsiasi riconoscimento. E' la sintesi perfetta della sua dimensione.

P.s. Nei giorni del primo scudetto, per le strade di Napoli campeggiava uno striscione che riprendeva il titolo del suo film: "Scusate il ritardo". Lui, in tutta risposta, disse: "Spero che quanto prima possano scrivere Ricomincio da tre". Lo stiamo ancora aspettando Massimo. Ma quel giorno, comunque vada, non sarà la stessa cosa senza il tuo incomparabile pensiero.