Anche Abete mette Tavecchio al muro: "Non mi ricandido, ma chiederò le sue dimissioni"

Così a TMWRadio
20.11.2017 12:00 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Anche Abete mette Tavecchio al muro: "Non mi ricandido, ma chiederò le sue dimissioni"
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L'ex numero uno della FIGC, ora Consigliere Federale, Giancarlo Abete, parla all'arrivo in Via Allegri. "E' importante fare qualche riflessione, qui parliamo di politica sportiva e di problematiche strutturali. Mi sono dimesso nel 2014 dopo che con Prandelli avevamo avuto un secondo posto agli Europei e un terzo alla Confederations Cup. Siamo arrivati secondi con l'U21 agli Europei ma mi sono doverosamente dimesso. Il calcio ha una dimensione emozionale e passionale, non possiamo ridurre il tutto a qualcosa di razionale. Ho dato a FIGC e CONI di intraprendere un percorso organico ma a vedere dai risultati non mi sembra che siano stati raccolti gli stessi risultati. Abbiamo avuto le tre leghe professionistiche commissariate, grande difficoltà a fare le elezioni in Lega Pro. Chiederò certamente le dimissioni di Tavecchio, se tutti i consiglieri avranno la volontà di dimettersi lo faremo per favorire una riflessione sul futuro del calcio. Tavecchio non è l'unico responsabile, ha deciso troppo poco da solo ma gli chiederemo di fare un passo indietro con un atto di responsabilità ma queste non sono solo le sue.

Ci sono altri organi istituzionali: Malagò ha parlato del suo ruolo nella condivisione e consultazione nella nomina del ct Ventura, cosa mai avvenuta precedentemente. Io davo comunicazione al Presidente Petrucci ma non c'era gestione a più mani di questa situazione. Non vorrei che il responsabile diventasse Lippi che ci ha fatto vincere il Mondiale del 2006. C'è stato fraintendimento su una norma scritta male e sulla scelta del tecnico e poi capire che non c'era uomo per affiancarlo. Ricandidarmi? Assolutamente no. Per chi conosce le situazioni all'interno, sa che non sono un estimatore delle scelte di Tavecchio. Sono un suo amico ma sono all'opposizione, non sono estimatore di nessuno. Merita rispetto nella difficoltà ma non sono suo estimatore politico. Io mi dimisi per tre motivi: personali, professionali e di politica sportiva".