L'EVOLUZIONE TATTICA DEL CALCIO: 5. La svolta dell'Olanda del 74', il Sistema a Zona

Tuttonapoli vi racconterà in otto domeniche l'evoluzione che la tattica ha avuto negli anni. Stiamo alla puntata della svolta: con il 4-4-2 dell'Olanda del '74 nasce il sistema "a zona" e il Calcio Totale. Nella prossima puntata illustreremo il 4-3-
06.07.2008 13:00 di  Marcello Pelillo   vedi letture
L'EVOLUZIONE TATTICA DEL CALCIO:  5.  La svolta dell'Olanda del 74', il Sistema a Zona

-1974, IL SISTEMA A ZONA– Il 1974 è l’anno della svolta per la storia del calcio. Durante i mondiali in Germania una squadra, l’Olanda, propone una tattica di gioco nuova che rivoluziona il tutto aprendo la strada al calcio moderno. Nasce il sistema a zona totale che si diffonderà fino a far sparire quasi totalmente il sistema di gioco a uomo. Con la zona totale si ha una vera rivoluzione in quanto scompare il concetto di marcatura a uomo e nascono una serie di novità tattiche mai viste prima. La difesa è in linea ed ogni calciatore deve badare alla propria zona di competenza. Sull’attacco proveniente dalle zone laterali, si applica la diagonale difensiva, mentre su quello centrale, si agisce sistematicamente, e per la prima volta, con il fuorigioco. Cambia anche il ruolo del portiere che allarga il suo raggio d’azione visto che è costretto spesso a fungere da libero. La squadra, nel suo insieme, si difende accorciando le distanze tra i reparti e adottando per la prima volta un pressing sistematico sul portatore di palla avversario.

E’ una rivoluzione anche per i singoli calciatori perché nasce il concetto di giocatore universale che partecipa sia alla fase difensiva, o semplicemente di non possesso palla, che a quella offensiva o fase di possesso. Centrocampisti e difensori infatti, prendono parte alla fase offensiva e in tal senso, il calciatore che gioca in uno di questi reparti, deve avere una preparazione tecnica di base superiore rispetto al passato. Sparisce così il concetto di specializzazione del ruolo da parte dei calciatori. Il difensore non può badare solo alla marcatura, ma anche ad impostare il gioco. Non esiste più il grande divario tecnico tra il centrocampista difensivo e quello offensivo. Gli attaccanti devono partecipare anche alla fase difensiva attraverso il pressing e ai raddoppi di marcatura.  

 

-Il sistema a zona: 4-4-2 – La prima squadra a proporre il sistema a zona totale fu, come abbiamo anticipato, l’Olanda dei mondiali del 1974 guidata dal grande fantasista Johan Crujff. Artefice della rivoluzione tattica fu il tecnico Rinus Michels che studiò i primi tentativi di gioco a zona adottati dalla Jugoslavia del ‘68. Il modulo scelto da Michels per interpretare il nuovo sistema di gioco, fu un 4-4-2 mai visto prima. La squadra era corta tra i reparti con difesa in linea, diagonale difensiva e la novità della tattica del fuorigioco. Gli "Orange" adottavano un pressing asfissiante per recuperare il pallone e ripartire in velocità con le uniche sovrapposizioni degli esterni sulle ali, che spesso tagliavano verso il centro. Tutti partecipano sia alla fase di possesso sia a quella di non possesso. Per la prima volta si vedono dei difensori esterni sovrapporsi fungendo da vere e proprie ali. Per la prima volta gli attaccanti vanno in pressing aiutando i compagni a recuperare il pallone. Tra questi, Johan Crujff era sicuramente il prototipo di calciatore moderno e universale. Il fantasista olandese correva, pressava, dribblava e naturalmente, segnava. Era il simbolo del Calcio Totale, un calcio nuovo che stupì il mondo e che permette di annoverare l’Olanda del ’74 tra le Nazionali più grandi di sempre, nonostante la sconfitta alla finale di quei mondiali contro i soliti tedeschi. La Germania padrone di casa, "rubò" la strategia del pressing agli avversari e, conciliandola con il superiore vigore fisico tipico dei tedeschi, e ad una marcatura ad uomo asfissiante su Crujff, riuscirono ad aggiudicarsi la finale.

 

Il Napoli è stata la prima squadra italiana a giocare con il sistema a zona a certi livelli. Il primo in assoluto a schierare una squadra a zona in Italia fu il tecnico della Ternana Viciani che, nella Stagione 71/72, raggiunse una storica promozione in A. Con Viciani si vede per la prima volta il concetto di squadra corta, ma siamo ancora lontani dal prototipo olandese. Successivamente, nell’annata 73/74, Luis Vinicio diventò tecnico del Napoli portando questo nuovo sistema di gioco. Anche in questo caso, non era ancora il Calcio Totale dell’Olanda ma per la prima volta in Italia, la patria del catenaccio, si vedono pressing e fuorigioco. Il Napoli di Vinicio, infatti, schierava quattro difensori a zona, ma erano difensori puri dal punto di vista tecnico. Bisogna attendere la Roma di Eriksson del '86 per vedere in Italia il Calcio Totale con tutte le sue caratteristiche e non il Milan di Sacchi come molti, erroneamente, dichiarano. Sacchi è stato comunque il primo a vincere in Italia con il Calcio Totale e questo, ha permesso al calcio tricolore di abbandonare pian piano le vecchie tattiche di gioco. In Europa, invece, il primato spetta all'Ajax di Michels che vinse tre coppe dei Campioni consecutive negli anni '70. Tornando agli azzurri, dopo la terza posizione del primo anno, il Napoli di Vinicio arrivò a sfiorare lo scudetto nel 74’/75, finendo il torneo a soli due punti da una Juve fortissima. Gli azzurri giocavano il calcio più bello del campionato che appassionò tanto i napoletani. Erano gli anni in cui i tifosi partenopei si costruirono la fama di pubblico più caldo d’Italia grazie all’entusiasmo, ai colori, al folklore con i quali riempivano il San Paolo.

 

Ecco il Napoli 1974/75, la prima squadra che sfiorò lo scudetto giocando a zona:

 

Napoli: Carmignani; Bruscolotti, Burgnich, Orlandini, Pogliana; Massa, Juliano, La Palma, Esposito; Clerici, Braglia. All. Luis Vinicio

 

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