L'Angolo Sarrista - Il Napoli ha bisogno di Milik. Ora il dilemma: con la Juve lui o Mertens?

Analisi tattica di Napoli-Udinese
19.04.2018 17:00 di  Jacopo Ottenga   vedi letture
L'Angolo Sarrista - Il Napoli ha bisogno di Milik. Ora il dilemma: con la Juve lui o Mertens?

Il Napoli non molla e batte in rimonta la spavalda Udinese di Massimo Oddo regalandosi la possibilità di giocarsi il tutto per tutto domenica allo Stadium. A fine gara la squadra si è trattenuta più del solito a bordocampo per saltare al ritmo dei cori che l’accompagnano ormai da settembre e acquistare la giusta carica in vista del match più atteso dell’anno. Una marcia di avvicinamento che parte oggi e terrà col fiato sospeso una buona parte del nostro Paese, ma Sarri è stato chiaro: la pressione è tutta sulla Juve.

I friulani vanno elogiati. Arrivare al San Paolo dopo nove sconfitte consecutive e giocarsela a viso aperto non è da tutti. Certo, il Napoli si è come al solito complicato la vita da solo, andando in svantaggio praticamente al primo tiro concesso, ma l’Udinese ha dimostrato qualità e personalità encomiabili e in netto contrasto con la posizione occupata in classifica.

Oddo ha puntato coraggiosamente su un pressing alto e intenso fin su Tonelli e Albiol e la marcatura a uomo dei tre centrocampisti azzurri.

Molte volte il Napoli è riuscito a girare a proprio vantaggio l’atteggiamento difensivo dei friulani. Riniziava da dietro per attirare la pressione sui due centrali e poi risalire il campo rapidamente sfruttando le chiusure non sempre perfette di Barak e Ingelsson sulle mezzali partenopee o il movimento ad andare incontro di Milik. Superate queste linee di pressione gli azzurri trovavano grandi spazi e una difesa piuttosto scoperta. Arrivare dalle parti di Bizzarri a quel punto era un gioco da ragazzi considerata la netta differenza di passo di tra Insigne e Nuytinck (evidente anche in occasione del gol del 1 a 1) e tra Zielinski (che spesso si scambiava di posizione con Callejon vista la maggiore esplosività in campo aperto) e Samir.

Oltre al dispendioso e rischioso pressing dell’Udinese, la cosa che ha permesso al Napoli di mostrare a tratti una ritrovata brillantezza nelle scelte e nelle giocate è stata senza dubbio la presenza di Milik. Il polacco ha dimostrato una forma smagliante e affermato ancora una volta la sua imprescindibilità a questo punto della stagione.

Sarri nel post gara ha voluto sottolineare come con Milik in campo la squadra non abbia bisogno di cambiare stile di gioco.

Partiamo proprio dal movimento a venire incontro che abbiamo già accennato. Il polacco ieri si è mosso con grande efficacia, ha partecipato alla manovra con costanza e senza rallentarla, ha aperto centralmente gli spazi e si è proposto come supporto, appoggio sicuro, o uomo-sponda. Inoltre, a differenza del belga (più abile nei controlli e nel gioco nello stretto) ha saputo sfruttare tutta la sua fisicità per difendere il pallone e far salire la squadra, e non a caso Reina lo ha scelto in varie circostanze come destinatario dei suoi lanci lunghi.

Milik è uscito al 72’ ed ha chiuso con 25 passaggi, solo 2 in meno della media stagionale di Mertens (27 pp a partita). In sostanza Arek non condiziona minimamente gli automatismi sarriani, semmai li modifica arricchendoli.

Un altro aspetto che lo differenzia leggermente da Mertens ad esempio è l’attacco della profondità.

Il polacco sa lanciarsi nello spazio quando Insigne punta da sinistra per portare via i centrali all’esterno napoletano e sa muoversi sul filo del fuorigioco dettando lanci filtranti alle spalle dei difensori. Sicuramente non ha la possibilità di scambiarsi di posizione con Insigne (non possiede le caratteristiche per giocare sull’esterno) ma in compenso ha delle doti aeree non indifferenti, e con Milik in campo il Napoli ha un’ulteriore arma preziosa da sfruttare: i cross.

L’attaccante ex Ajax inoltre si rivela fondamentale ogni volta che Sarri decide di passare al 4-2-3-1.

Le sue doti di prima punta inducono la linea difensiva a schiacciarsi creando spazio per i tre piccoletti alle sue spalle, metri che il polacco può anche sfruttare personalmente (come nella foto a sinistra) per poi innescare con sponde e passaggi filtranti gli inserimenti di Insigne o Callejon. Nella foto a destra invece possiamo osservare come sia stato fondamentale nell’azione del gol. Milik tiene occupati tutti e 3 i centrali friulani consentendo ai propri compagni sulla destra di restare in parità numerica e sfondare in virtù della maggiore qualità tecnica. E il tap-in sul tiro di Callejon denota l’abilità nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto.

Sarri in questi giorni avrà un bel dilemma. Occorre prima di tutto valutare le condizioni del polacco, tornato titolare dopo un’eternità, ma questo Napoli sembra avere bisogno di lui. Il tecnico dovrà scegliere se affrontare la Juve ancora una volta con i piccoletti puntando su fraseggi corti e fulminei, o provare a limitare il gap fisico schierando Milik dall'inizio.