Guido Clemente di San Luca a TN: "Su Osimhen moralismo ridicolo! Si rinnovi contratto a Kvara"

Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo all'Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso alcune considerazioni per Tuttonapoli 
04.01.2024 12:10 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Guido Clemente di San Luca a TN: "Su Osimhen moralismo ridicolo! Si rinnovi contratto a Kvara"

Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo all'Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso alcune considerazioni per Tuttonapoli sul delicato momento in casa Napoli.

Napoli-Monza. Il trend non è cambiato. Altro arbitraggio vergognoso. Kairos assente. La squadra, seppur in lenta ripresa, ancora lontana parente di quella della scorsa stagione.

1. Altro arbitraggio vergognoso. Non voglio indugiare più di tanto sul calcio di rigore concesso al Monza. Il braccio destro di Mario Rui, sul tiro di Colpani, forse non era proprio attaccato al corpo, ma è irrilevante che impatti su un pallone diretto in porta. Se era fallo da rigore, nel primo tempo ci sarebbe dovuto essere anche per il tocco di Gagliardini, col braccio destro ben più staccato dal corpo, giacché a termini di Regolamento è del tutto ininfluente che si stesse rialzando, che il pallone gli arrivi addosso all’improvviso e che la posizione del braccio sia congrua con il movimento che sta compiendo. Gagliardini aumenta il volume del corpo più di Mario Rui, e questi non fa un movimento incongruo. O sono rigori entrambi (e forse il primo lo è ancor di più), o nessuno dei due lo è. Guarda caso, il mani di Gagliardini non è stato fatto rivedere. A prescindere da questo, va sottolineato che ormai su Kvara si può passare direttamente alle sevizie. Oltre a trattenute, placcaggi e sgambetti impuniti, perché il VAR non interviene sul calcio nelle gonadi rifilatogli da Bondo?

L’arbìtrio regna sovrano. A tutto ciò dovendosi aggiungere un consistente sospetto sul non corretto uso della tecnologia persino nei casi di oggettiva rilevabilità del fatto (Rabiot era o no in fuorigioco? È vero o no che Vlahovic, che gliela passa, tocca la palla due volte, ed il fotogramma per escludere il fuorigioco è quello del primo tocco e non quello del secondo? Come saperlo?).

2. Kairos assente. Rabiot si trova pressappoco nella medesima posizione di Kvara e Gaetano. La palla calciata dal primo passa sotto le braccia di Rui Patrizio e s’insacca, quella calciata dai nostri finisce invece sul corpo di De Gregorio. Dipende dal fatto che il francese è tecnicamente migliore dei nostri, o – come sa bene chiunque abbia giocato al calcio – dal «momento opportuno» in cui le cose accadono? Che è imperscrutabile, richiamando il mistero del fato, del caso, della sorte, dell’ineluttabile quanto inspiegabile succedersi degli eventi.

3. La squadra lontana parente di quella della scorsa stagione. È indiscutibile. Tuttavia, appare in (sia pur lenta) ripresa. Dall’arrivo di Mazzarri, stando al campo (senza illegittime decisioni arbitrali e vuoto di Kairos), il Napoli avrebbe dovuto avere almeno 5 punti in più (1 con Inter, Juventus e Roma, 2 con il Monza). Senza contare l’ottavo di Coppa Italia col Frosinone. La verità è che nel giudizio siamo condizionati ancora dall’attenderci la squadra dominante fino alla scorsa primavera (ché già nell’ultima parte della stagione passata non era più così). Ma le avete viste giocare Juventus e Roma? Sono assai peggio del Napoli attuale.

Abbiamo smarrito ogni identità? Il Napoli non sa più che fare in campo? Forse si poteva dire di sì fino alla gestione Garcia. Non più dall’avvento di Mazzarri. La squadra ha ripreso a giocare. Chi di pallone capisce non può non riconoscere che col Monza il Napoli abbia dominato, sbagliando 4-5 palle gol clamorose. E se il Regolamento non fosse stato incredibilmente calpestato, avrebbe dovuto esserci almeno una espulsione per i sistematici falli su Kvara. Walterone ha ragione tutta la vita. Chi gli dà torto s’è scordato il pallone. In questa situazione non ha colpe. È subentrato in corsa, con un calendario difficilissimo e senza disporre del tempo minimo per allenare la squadra. Ovviamente, ciò non significa che tutte le sue scelte siano state condivisibili.

Anche Mazzarri può aver commesso qualche errore. Su Simeone, ad esempio. Ma lì il problema è (il più ‘protetto’) Raspadori. Se non si vogliono azzardare modifiche tattiche (che non hai modo di provare per mancanza di tempo), col Monza la scelta è obbligata: a destra Lindstrom o Zerbin (o forse anche Zanoli alto davanti a Di Lorenzo); in attacco o Simeone, o Raspadori. Se vuoi cambiare modulo e giocare con due punte, devi poterlo sperimentare. Essendo Lindstrom e Lobotka reduci da infortunio, non è irragionevole partire con uno solo dei due. Certo, personalmente, in attacco avrei cominciato con Simeone, tenendo Raspadori in panchina.

Tatticamente, però, Mazzarri sta saggiamente operando senza rivoluzionare le conoscenze di gioco consolidate, provando a ridare fiducia ai giocatori. E, considerando le assenze, la squadra ha dato segnali di ripresa, giocando più che discretamente. Chi dice il contrario vede attraverso la lente del preconcetto, quella dell’immagine dello scorso anno. Ma la difesa alta, con immediata aggressione sulla palla persa, non si riesce a fare appieno, anzitutto per la condizione atletica ancora deficitaria. E poi, per la mancanza di un difensore veloce e potente come Kim. Non si può dire, dunque, che sia strumentale il suo dichiararsi per il 4-3-3. Da una decina d’anni, la ‘cultura’ tattica di questa squadra non è quella della difesa a tre. Del resto, i giocatori in rosa consentirebbero un’innovazione ‘culturale’ solo a seguito di intenso addestramento. Ma poi, si potrebbe giocare a tre con Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus, non avendo in panchina, ove se ne infortuni uno, Natan (fuori per un mese e mezzo)? In ogni caso, far cambiare cultura di gioco alla squadra senza allenarla resta un problema.

4. Che si può fare allora? Il moralismo su Osimhen è a dir poco ridicolo! Non si doveva farlo partire per la Nigeria, doveva restare vicino alla squadra! Bisognava punirlo per essersi fatto squalificare! Come se quella seconda ammonizione non fosse stata clamorosamente illegittima (essendo insussistente, senza discussione, l’imprudenza), un evidente abuso dell’arbitro. E cosa sarebbe cambiato? I segnali da dare alla squadra sono ben altri. Sicuramente arricchire l’organico con almeno tre giocatori forti. Ma, soprattutto, affrettarsi a rinnovare il contratto a Zielinski, adeguare quello di Kvara, prolungare quello di Politano (perché la riconoscenza aiuta a distendere gli animi). In una: la società deve supportare Mazzarri nel rasserenare il gruppo.

Io non credo che i giocatori siano svogliati, che non tengano alla squadra, e a difendere il titolo con dignità. Semplicemente devono ritrovare serenità. E noi tifosi dobbiamo aiutarli.