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Dall’eredità di Ronaldo che ti schiaccia alla rinascita: Muriel può essere il craque di gennaio

di Arturo Minervini

"Mi ricorda Ronaldo”. Quante volte se l’è sentita dire questa frase Luis Muriel, con diversi allenatori ed addetti ai lavori che lo paragonava al Fenomeno brasiliano per velocità e rapidità d’esecuzione. Un'investitura pesante, quasi opprimente, al punto di lasciarti senza fiato quando pari pronto a compiere il definitivo salto di qualità. La carriera del colombiano è stata probabilmente frenata da queste grandi aspetttative, che spesso hanno bisogno per essere confermata di un carattere forte e di una grandissima dedizione al lavoro ed al sacrificio. Perché alla questione talento, Muriel, è sempre stato ben fornito.

Il rischio di perdersi. Quante volte accade che un grande prospetto finisca con l’esaurirsi troppo in fretta, giusto il tempo di una cometa, o rimanere fiore che non sboccia mai. Un rischio che ha più volte corso il classe 91’ che nella sua prima stagione in serie A, al Lecce, aveva fatto strabuzzare gli occhi a tutti per i lampi di classe lanciati in un campionato così difficile come quello italiano. La giovane età e la pressione avevano frenato la crescita, con il mezzo flop di Udine ed il trasferimento alla Sampdoria nel gennaio 2015. Ancora problemi a Genova, prima dell’inizio di questa nuova stagione che segna una svolta, prima di tutto sul lato personale, del ragazzo.

“Questo però è l’anno. Non so cosa e quando mi è scattato in testa, però mi sono detto: 'Se fallisci, se l’aspettano tutti: stavolta stupiscili. Non con una giocata nuova: con una testa nuova”. Con queste parole lo stesso Muriel ha annunciato al mondo il suo nuovo approccio, che non è rimasto solo una promessa ma che sta confermando anche nei fatti. In 15 presenza stagionali, tra campionato e Coppa Italia, ha già realizzato 8 reti e fornito 5 assist per i compagni ed impressionando per giocate di assoluto strapotere. Il suo nome pare essere finito in orbita Napoli, con De Laurentiis che non farebbe fatica a convincere Ferrero, patron della Samp, con un’offerta che superi i 20 milioni. Sul piano delle caratteristiche non è la prima punta ideale per Sarri, ma con un Milik che corre veloce verso il recupero avere un’arma in più come il colombiano, versatile e capace di giocare più ruolo, non sarebbe una cattiva idea. Magari esplode definitivamente e potrà semplicemente essere Muriel, uno che fa la differenza. Senza portare eredità pesanti che ti schiacciano.


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