Fiorentina, la gioia di Italiano: “In semifinale in una Conference ancora più competitiva!”

Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria per 2-0 ai supplementari contro il Viktoria Plzen
18.04.2024 22:20 di  Francesco Carbone   vedi letture
Fiorentina, la gioia di Italiano: “In semifinale in una Conference ancora più competitiva!”
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Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria per 2-0 ai supplementari contro il Viktoria Plzen, valsa l'accesso alle semifinali di Conference League.

Il cambio di Quarta ha stappato la gara?
"Il corner dell'1-0 nasce da un suo tiro al primo pallone. L'idea è nata perché non superavano la metà campo e allora tre bloccati dietro, Lopez davanti a loro e tutti gli altri a riempire l'area di rigore. Era troppo pericolosa la lotteria dei rigori, dovevamo forzare qualcosina e la scelta ha ripagato. Chino, Barak e Ikone sono entrati benissimo, anche Faraoni e Sottil. Con l'avversario stremato se entri con questa mentalità è più semplice e infatti abbiamo vinto ai supplementari. Dovevamo farlo anche prima ma sembrava stregato pure stasera con i pali. Avevamo preparato di non subire gol all'andata, siamo riusciti a giocarci tutto stasera e siamo contentissimi di essere in semifinale. La dedichiamo con tutto il cuore al direttore Joe Barone, alla moglie e ai figli. Erano qua e siamo felici di aver dedicato loro un sorriso, so quanto tristi sono questi giorni. Abbiamo giocato anche per loro".

Ora va a festeggiare o a osservare il Brugge?
"Siamo in semifinale, il livello della Conference si è alzato e con noi arriveranno tre squadre forti. Ci penseremo, intanto godiamoci questa semifinale".

Ci spiega l'abbraccio di fine partita?
"Giocare ogni tre giorni e preparare partite così importanti non è semplice. Oggi abbiamo perso anche Bonaventura e c'era pure Belotti in dubbio. Qualcun altro, vedi Arthur, ho dovuto toglierlo al sessantesimo... Avevo il timore dei supplementari e volevo tutti al 100%. L'abbraccio era liberatorio, un urlo di gioia di tutti".

Quanto è stato importante che Belotti si sia sacrificato? Ora testa alla Salernitana?
"Ribadisco che la concentrazione non è solamente da una parte sola. Faccio l'esempio del Liverpool: perde con l'Atalanta e pochi giorni dopo di nuovo col Crystal Palace. Dato che entusiasmo e fiducia devono rimanere alte, da domani si prepara Salerno. Felicissimi di essere dentro tutte le competizioni. Belotti oggi l'ho chiamato in camera perché ieri si era fermato per un fastidio: gli ho chiesto disponibilità a giocare, su quello non avevo dubbi. Non ho ancora visto come ha fatto il portiere a respingere quel tiro. Ancora non riesce a far gol, lo meriterebbe, oggi è stato strepitoso. Con giocatori di mentalità la squadra ne trae vantaggio".

Quest'anno dovreste riuscire a battere il record di partite consecutive di una squadra italiana in due stagioni che appartiene all'Inter.
"Posso dire che spesso siamo obbligati a cambiare formazione, visto che c'è chi mi accusa di non trovarne una ideale in questi anni. In molte occasioni è stata una forzatura: non schierare oggi Bonaventura era impensabile e invece... Le partite sono tantissime, la difficoltà maggiore è recuperare a livello di energie. Al primo anno anche siamo arrivati fino all'ultimo, ci fu una gara finale con la Juve decisiva. Non tutte le squadre possono farlo a questo punto della stagione".

Oggi la sfortuna ha giocato un ruolo determinante?
"Qualcuno li avrebbe voluti vedere anche all'andata certi numeri, ma avevamo deciso soprattutto di non complicare il ritorno. Lì non volevamo fare danni... Qualche giocatore è stato risparmiato per poter fare la prestazione oggi. Avevamo preparato l'assalto al Plzen in casa e ci siamo riusciti. Per la semifinale prepareremo qualcosa di diverso, ma forzare stasera era l'intento. Quattro pali, le occasioni create... Abbiamo lavorato preventivamente e concesso pochissimo sia all'andata che oggi. Siamo stati ripagati".

Bonaventura sarà disponibile a Salerno?
"Jack aveva una caviglia già dolente, pensava fosse una cosa leggera ma giocando 80 e passa minuti l'ultima si è gonfiata e non se la sentiva di rischiare".

L'arbitro ha spiegato l'ammonizione a Gonzalez?
"Sinceramente non l'ho capito, non mi sono neanche soffermato a chiedere spiegazioni".