Non solo una super media-gol: quattro motivi per credere in Arkadiusz Milik

04.12.2018 22:10 di  Mirko Calemme  Twitter:    vedi letture
Non solo una super media-gol: quattro motivi per credere in Arkadiusz Milik
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(di Mirko Calemme) - Quando Arkadiusz Milik, con quello straordinario sinistro, ha segnato la rete decisiva per espugnare Bergamo e, probabilmente, tenere in vita il campionato, il polacco si è scrollato di dosso un bel po’ di pressione. Il suo digiuno era durato appena tre giornate, ma la differenza tra l’esultanza dell’Atleti Azzurri d’Italia e quella del San Paolo contro l’Empoli palesa quanto la punta attendesse quella prodezza. Anche se fingono di no, i calciatori avvertono ciò che respira la piazza: leggono siti, giornali e soprattutto i commenti dei social.

Arek sapeva benissimo che, utilizzando un bell’eufemismo, la fiducia intorno a lui non era ai massimi storici e sentiva il bisogno di dimostrare che contare su di lui non è un azzardo. Il polacco è vittima di un grande equivoco: in molti, per attaccarlo, lo paragonano alle punte di Juve (Cristiano), Inter (Icardi), Roma (Dzeko) e Milan (Higuain). Il mismatch è lapalissiano, ma queste analisi non tengono in conto che, il Napoli, l’attaccante in grado di competere con quei nomi ce l’ha già e si chiama Dries Mertens. Al belga manca qualche centimetro, è vero, ma da quando Sarri l’ha scoperto attaccante di razza non gli mancano certo i gol: nelle ultime 113 gare, ne ha segnati 66. Milik rappresenta un’alternativa di livello, dal potenziale ancora inespresso. Che merita tempo e fiducia.

Inizi – Troppo spesso, quando si parla di Arkadiusz Milik, ci si dimentica del suo splendido impatto con la piazza azzurra. Prima dell’infortunio, l’ex Ajax mise a segno sette gol (con un assist) in nove partite tra campionato e Champions. Un rendimento straordinario che, purtroppo, dovette inchinarsi alla sfortuna.

Prestazioni – Se con Roma, Genoa e Chievo le sue gare sono state insoddisfacenti (e gli sono piovute addosso critiche da ogni dove), va anche detto che Milik è già stato decisivo per quattro vittorie azzurre. Contro Lazio (un gol), Fiorentina (assist per Insigne), Parma (doppietta) e Atalanta, le sue giocate hanno fatto la differenza per portare a casa i tre punti. La sua firma, nonostante tutto, in quest’avvio di stagione c’è.

Etá – Milik compirà a febbraio 25 anni: sta entrando nella fase decisiva della sua carriera, ma il tempo è dalla sua parte. Ne ha ancora tanto a disposizione per migliorare, soprattutto mentalmente: le due batoste che hanno colpito le sue ginocchia hanno penalizzato e rallentato la sua crescita, con Ancelotti può recuperare il terreno perduto.

Media gol – Nonostante la sfortuna lo abbia perseguitato, in fondo, i numeri di Arkadiusz Milik non sono da buttar via. In questa stagione ha segnato cinque reti in 802 minuti giocati, uno ogni 160. La proiezione, con questo ritmo, sarebbe da circa 25 reti a stagione. Non è un’eccezione, anzi: nella stagione 2016/17 ne segnò 8 in 872 minuti (uno ogni 109’), in quella successiva 6 in 543’ (uno a partita!). Quando è sceso in campo, insomma, Milik ha sempre avuto un rendimento da grande attaccante. Con più tempo, più fiducia e (molta) più pazienza da parte della piazza, forse, quelle proiezioni prima o poi diventeranno la sua realtà.