ESCLUSIVA – Bifulco: “Vi racconto lo spogliatoio azzurro: dal regalo di Mertens ai consigli di prof Sarri. Su Benitez, il Pipita e Doha..."

06.04.2016 07:45 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA – Bifulco: “Vi racconto lo spogliatoio azzurro: dal regalo di Mertens ai consigli di prof Sarri. Su Benitez, il Pipita e Doha..."
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“Che bella sensazione, sono molto contento. È stata una grande emozione”. La risposta è più scontata della domanda quando si segna il primo gol tra i professionisti: com’è stato? Ce lo racconti? Impossibile dire altro, anche per uno come Alfredo Bifulco, classe ’97, ex bomber della Primavera del Napoli ed ora in prestito al Rimini, in Lega Pro. Sabato ha realizzato il gol dell’1-1 in trasferta contro il Teramo: “Potevo restare un altro anno in Primavera, ma sono contento di essere qui, di aver fatto questa scelta. Nonostante i problemi societari faremo di tutto per salvarci, lo dobbiamo ai nostri tifosi”. Il tredicesimo posto in classifica non ha condizionato il rendimento di Bifulco, che da inizio stagione gioca a “ping pong” tra Nazionale Under 19 e Rimini: “Sto crescendo tantissimo – ammette a Tuttonapoli.net -, sotto tanti aspetti. In Lega Pro ho capito l’importanza di vincere un contrasto, di portare a casa i tre punti, di vincere a tutti i costi per la classifica. Ho al mio fianco gente d’esperienza che mi aiuta e mi dà consigli ogni giorno. A differenza della Primavera qui c’è tanto agonismo, c’è più fisicità, c’è maggior pressione. Devo migliorare in continuità, ma sono già a buon punto”.

Per chi non ti conoscesse, descriviti. “Sono un esterno veloce, molto rapido, forte nell’uno contro uno. Mi piace attaccare lo spazio come fa Callejón, è una dote che ho sin da piccolo: i tagli che fa lui sono stupendi. Ma mi rivedo anche in Mertens, mi piace tentare sempre il dribbling, proprio come lui”.

Il paragone con due esterni azzurri non è casuale dato che ti sei spesso allenato in prima squadra, anche quest’anno a Dimaro. Sensazioni? “Belle, molto belle. I giocatori del Napoli sono tutti simpatici, nessuno escluso. Ho legato tanto con Mertens, è un ragazzo che ti aiuta, che capisce le tue difficoltà dettate dall’età. Quando ho segnato il primo gol in amichevole (clicca qui per l'esultanza) mi ha regalato la maglia  con le firme di tutti i giocatori. È stato un punto di riferimento importante in quei giorni. E poi vederlo è spettacolare: si allena come gioca, spacca tutto, ha grande personalità”.

E Sarri, che impressione ti ha fatto? “Mi ha sorpreso, non credevo riuscisse a far così bene. A Dimaro si percepiva la sua bravura, era preparatissimo su tutto. Potevi domandargli qualsiasi cosa: aveva sempre la risposta ad ogni tua curiosità. È un professore. E poi curava benissimo la difesa. A noi giovani diceva di star tranquilli e di vivere quei giorni come un’esperienza formativa”.

Lo scorso anno hai conosciuto anche Benitez. Differenze? “La principale è il rapporto coi giocatori. Benitez è bravissimo ma spesso era Pecchia a confrontarsi con la squadra, anche quando bisognava spiegare qualche movimento tattico. Anche lo spagnolo mi ha insegnato tanto, lavorava molto con la palla ma, rispetto a Sarri, curava meno la difesa dato che non esisteva un lavoro specifico”.

A proposito di Benitez, grazie a lui hai avuto il privilegio di volare a Doha nel 2014 in occasione della Supercoppa Italiana. “È stata l’esperienza più bella della mia vita, spero di riviverla presto da protagonista. Custodisco tanti ricordi indimenticabili: il rigore parato da Rafael e la nostra corsa in campo per abbracciarlo, i festeggiamenti interminabili negli spogliatoi e la frase di Benitez a fine partita, quando mi abbracciò e mi disse: “Hai vinto la tua prima medaglia”. Bellissimo”.

Protagonista di quella finale fu Gonzalo Higuain… “Ovvero l’attaccante più forte che abbia mai visto, tra i primi tre al mondo. È straordinario in tutto, è completo. Ci ho parlato poche volte ma è un ragazzo tranquillo, sempre prodigo di consigli per noi giovani. Andrò controcorrente, ma la reazione di Udine è stata positiva, è la prova che ci tenesse davvero tanto alla maglia ed in quel momento era consapevole delle difficoltà di rimontare la Juve. Ha segnato tantissimo, sarebbe un peccato non vincere lo scudetto”.

Concludiamo con (altre) due domande banali banali: il tuo idolo? “Cristiano Ronaldo. È un giocatore completo, la cosa che mi colpisce di lui è la capacità di far gol: segna dappertutto, in qualsiasi posizione, in qualsiasi modo. Sempre”.

Sogno nel cassetto? “Vincere la Champions League con il Napoli. Intanto penso al presente, a salvarmi col Rimini e, perché no, a realizzare qualche altro gol. Poi si penserà al futuro”.