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Il talent scout di Sepe: "Predestinato già a dieci anni, due fattori alla base della sua crescita. Nutrivo dubbi sul fisico..."

12.05.2015 08:40 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA - Il talent scout di Sepe: "Predestinato già a dieci anni, due fattori alla base della sua crescita. Nutrivo dubbi sul fisico..."
© foto di Federico De Luca

“Accorgermi di lui è stata una fortuna. Tra i pali era impressionante: non faceva altro che parare, parare parare. Capì subito avesse un talento innato”. Pochi dubbi, tante certezze. Bastarono pochi minuti a Giuseppe Bifulco per innamorarsi di un giovanissimo Luigi Sepe. Era il 2001: ai bordi del campo della scuola calcio “Rinascita Corallini”, a Torre del Greco, l’allora responsabile del settore giovanile del Napoli scrutava con interesse le qualità e le doti di un piccolo fenomeno: “Io ero il riferimento di un’organizzazione che funzionava alla grande. Con me quel giorno c’era Carmine Amato, allenatore dei pulcini azzurri, che impazziva letteralmente per lui. Mi disse che avrebbe voluto allenarlo a tutti i costi”. Detto, fatto. Pochi giorni dopo, Luigi Sepe approdò al Napoli. Le prove di valutazione, indicative per ogni giovane che si apprestava ad entrare nella società azzurra, furono per lui pura formalità: “Luigi non è mai stato in discussione – racconta Bifulco in esclusiva a Tuttonapoli.net – anche se fisicamente nutrimmo più di un dubbio”.

In che senso? “Sepe aveva appena dieci anni, non si era ancora formato fisicamente. Non era un problema di altezza, piuttosto di robustezza. Non aveva l’aspetto del classico portiere alto e snello. Il sospetto era che non potesse avere un fisico da atleta, ma le sue qualità erano talmente evidenti che puntammo su di lui ad occhi chiusi. La cosa impressionante è che lui, anno dopo anno, è riuscito a strutturare il suo fisico accompagnandolo con la crescita delle qualità tecniche che già aveva”.

Che ricordi hai di Sepe nei suoi primi mesi a Napoli? “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, nei miei tre anni in azzurro ero sempre prodigo di consigli. Gli ripetevo che non bastavano le sole qualità tecniche per esplodere, ma servivano una serie di componenti che evidenziassero quelle stesse qualità. Spesso un giovane, anche se bravo, rischia di essere scavalcato da uno apparentemente meno dotato ma in possesso di abnegazione, sacrificio e umiltà: Luigi per fortuna aveva tutte queste doti. Non ha mai saltato un allenamento, era sempre puntuale, sicuro di sé ma mai presuntuoso, anzi. Era umile, ogni giorno si metteva in discussione nonostante le sue evidenti qualità. Solo in seguito ho capito perché”.

Quando? “Con ogni ragazzo andavo oltre le mere qualità, cercavo di studiarne il tessuto familiare, personale, umano. Quando ho conosciuto la sua famiglia, ho capito che la sua umiltà era frutto di ambiente che lo ha educato bene. Ci sono tanti genitori che esaltano i figli, spesso frenandone la crescita, invece la famiglia di Sepe rispecchiava il suo modo di essere. E così più passavano i mesi, più mi convincevo potesse essere un predestinato”.

Un predestinato che, a soli 24 anni, è riuscito ad imporsi in Serie A… “Ad Empoli alcuni suoi compagni lo elogiano quotidianamente. Mi dicono sia meticoloso in allenamento e in partita, una caratteristica che aveva sin da bambino. La grande forza dell’Empoli è quella di cementare un gruppo e lui, che è molto socievole, è riuscito a confermare questo suo grande pregio. Luigi è un continuo mettersi in discussione. Confida nelle sue capacità, nella sua abnegazione, nel suo impegno. Aveva la predisposizione a tentare di diventare un calciatore, io dicevo sempre “questo rischia di diventare qualcuno” e me ne accorgevo da ogni singolo episodio”.

Quel “qualcuno”, presto, potrebbe indossare, da protagonista, la maglia del Napoli. E’ pronto per il grande salto? “Personalmente credo abbia completato il suo percorso di crescita. Ha fatto le sue esperienze: è cresciuto nel settore giovanile nel Napoli, ha esordito giovanissimo in A ma con la sua umiltà si è rimboccato le maniche, ripartendo dalla Serie C. Non so se sia pronto per Napoli, certamente ha dimostrato di essere pronto per la Serie A”.