TN - Dalla Spagna, Tissone: "Idolo Fabian, qui ne parlano tutti! Maradona? Un Dio, all'Atalanta giocavo con la sua maglietta..."

Nove anni in Italia prima di girare l'Europa fino a ritrovarsi a casa, in quarantena, nella sua Malaga, in attesa che l'incubo svanisca
05.05.2020 06:35 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Fabio Tarantino
TN - Dalla Spagna, Tissone: "Idolo Fabian, qui ne parlano tutti! Maradona? Un Dio, all'Atalanta giocavo con la sua maglietta..."

Nove anni in Italia prima di girare l'Europa fino a ritrovarsi a casa, in quarantena, nella sua Malaga, in attesa che l'incubo svanisca. Fernando Tissone, 33 anni, sorridente centrocampista italo-argentino, sogna il ritorno nel nostro campionato: era in trattativa con diversi club prima dello stop e spera di riprendere presto quei discorsi interrotti. In passato è stato vicino al Napoli, oggi si lascia incantare dalle giocate di Fabian Ruiz: "È un giocatore che fa la differenza" dice a Tuttonapoli.net. Ci spiegherà perché non prima di averci raccontato il suo lockdown.

Il peggio è alle spalle? "Ce lo auguriamo tutti. Ma ho diversi dubbi. Come in Italia, la situazione qui in Spagna è stata dura. Lentamente usciremo dal tunnel, ma ci vorrà ancora tempo".

Il calcio ripartirà? "Secondo me no. In Francia, in Belgio e in Olanda il campionato è finito e anche la Liga, come la Serie A, non ha certezze sulla ripresa. La prossima settimana cominceranno gli allenamenti in piccoli gruppi, poi bisognerà aspettare. Ma il rischio contagio resta altissimo". 

Le manca la Serie A? "Tanto perché sono stato bene, ho vissuto 9 anni fantastici, ho giocato in Champions e in Europa League con squadre arrivate lì come sorprese ma meritevoli del traguardo. Ho girato ovunque, sono stato in Spagna e in Portogallo, ma la Serie A ha qualcosa di speciale". 

Tornerà? "Ci spero. Prima del Covid-19 ero in trattativa con diverse società, mi sta seguendo come intermediario Inacio Pià. Ora è tutto fermo, attendo notizie e spero che qualcosa torni a muoversi". 

È mai stato vicino al Napoli? "Sì. Nel 2009 quando ero all'Udinese potevo trasferirmi al Napoli nella sessione invernale. C'era Marino che mi voleva, ma l'Udinese si oppose e non mi lasciò partire. Fu un peccato. Poi in estate andai alla Sampdoria". 

Un argentino a Napoli sarebbe stato accolto a braccia aperte. "Un traguardo speciale per uno come me che adora Maradona. Guardo le sue cassette da quando avevo 5-6 anni. È il mio idolo, ho avuto la fortuna di conoscerlo e giocare insieme a lui alla partita della pace col Papa. All'Atalanta conoscevano bene la mia passione...". 

Perché? "Avevo la sua foto sotto la maglietta. In una partita con la Fiorentina feci due assist, finì 2-2: a fine gara esultammo togliendoci la maglietta e tutti parlarono della mia, di casacca, col volto di Maradona. Ovviamente avevo la sua foto con l'Argentina. Quella col Napoli non avrei potuto indossarla..." e ci scappa un sorriso. 

Seguiva il Napoli attuale? "Sì e mi piace tantissimo Fabian Ruiz. È un giocatore che fa la differenza, che in una sola partita ricopre più ruoli. Per un allenatore è una fortuna averlo in rosa. In Spagna ne parlano tutti e già quando era al Betis notai le sue qualità. Era ragazzino ma sembrava avesse 30 anni". 

Icardi, che ha conosciuto alla Samp, è stato vicino al Napoli diverse volte. "Lui segnò il primo gol con la Samp grazie a un mio assist. In area di rigore pochi sono forti come lui. Se va a Napoli può anche diventare il capocannoniere del campionato. Il suo segreto è la personalità, ha la presunzione positiva dei bomber. Vedi Ibra: è simpatico per i compagni e antipatico per gli avversari. Ma è Ibra proprio per questo".