VIDEO - L'editoriale di Chiariello: "L'ultimo regalo di Insigne ad ADL. Spalletti, tante domande per te"

"A queste domande devi rispondere invece di azzuffarti con i giornalisti".
16.05.2022 09:50 di  Antonio Noto  Twitter:    vedi letture
VIDEO -  L'editoriale di Chiariello: "L'ultimo regalo di Insigne ad ADL. Spalletti, tante domande per te"

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato nel suo editoriale la vittoria del Napoli contro il Genoa: “Tre temi che si intrecciano tra loro: il saluto di Insigne al Maradona per la sua ultima partita in casa, la lotta salvezza-scudetto senza la contemporaneità che inficia la regolarità del campionato e infine il tema Spalletti. 

Insigne - Il capitano ci lascia con 433 presenze, nel gotha dei grandi azzurri di sempre. Dieci stagioni piene, 122 gol e 99 assist, per un totale di 217 partecipazioni dirette ai gol del Napoli. Siccome 979 gol sono stati segnati dal Napoli in questi ultimi 10 anni, se ne deduce che insigne ha determinato ben quasi il 22.5% delle reti azzurre. Capite quanta incidenza ha avuto Insigne nella fase realizzativa di questa squadra? Ma i gol non sono tutto, vediamo quanti intercetti ha fatto Lorenzo in questi anni. Oggi ha rincorso l’avversario che andava tutto solo in porta, questo dimostra l’universalità di questo calciatore, che tatticamente è una Bibbia. Quante volte il gol nasce dal cambio di gioco di Insigne per il compagno? Questi numeri sono persino riduttivi. I detrattori dicono che Insigne ha la peggior media gol su tiri realizzati, se avesse anche questo dato dalla sua parte sarebbe stato un fuoriclasse assoluto.

Non è Totti, Baggio, Mazzola, ma è un giocatore importantissimo, che come ha detto Sacchi è stato un grande talento italiano di questo periodo. A De Laurentiis ha regalato anche i soldi, perché gli ha dato un lascito importante col pubblico che c’è stato oggi al Maradona. 30mila sono andati solo per lui, non per il Napoli, perché lo volevano salutare. Incasso ottenuto per la voglia di emozionarsi per un giocatore che ha dato tutto alla maglia azzurra. De Laurentiis capisca che il napoletano non si è disaffezionato, ma vuole emozionarsi, per questo lui deve regalare emozioni. In questi anni ha fatto risultati evidenti e non può togliere il sogno ai tifosi. Insigne ha detto oggi al presidente di guardare questi tifosi e dargli un’emozione. Non ha fatto polemiche, è uscito salutando tutti da gran signore. Prendete esempio da Lorenzo Insigne voi mentecatti haters".

Spalletti - Oggi in conferenza stampa ha corretto il tiro, è stato piacevole e onesto, Ha ammesso finalmente i suoi errori definendosi un po’ bischero. Al signor Spalletti, che si lamenta che gli hanno fatto troppe domande sugli striscioni, gli voglio porrà alcuni quesiti. Perché le tue squadre calano sempre nel girone di ritorno? In Serie A 7 volte su 10 ha fatto meno punti nel girone di ritorno rispetto a quello di andata, avendo quasi dei crolli. C’è un motivo di preparazione o difficoltà di gestione della rosa? Dacci una spiegazione. Non c’è stato un cambio di passo, specialmente quando eri in lotta per lo scudetto. Perché tanti infortuni muscolari? Perché hai giocato con due uomini in meno, Fabian e Zielinski, nel momento topico della stagione trascurando Demme e Mertens? Squilibravi la squadra con Dries in campo?

Ti do dei numeri, fino a quando Mertens era in campo vincevi con Empoli e Sassuolo e poi hai fatto clean sheet con Torino e Genoa. La squadra se ne è giovata molto della presenza in campo del belga. Perché nel momento culminante la squadra è mancata di furore agonistico? Perché non ce l’aveva di suo o era sulle gambe o perché hai sbagliato i cambi come con la Roma? Oggi hai ammesso di aver sbagliato alcune partite, perché così male in casa e in trasferta così bene? C’è un motivo tattico? A queste domande devi rispondere invece di azzuffarti con i giornalisti.

Sei un bravissimo tecnico, ma sembri un cavallo che arriva sempre al traguardo senza mai vincere. Ci hai riportato in Champions, hai fatto un gran lavoro, risollevando una squadra morta. Però quest’anno rimarrai nella storia come l’allenatore che ha perso l’unico scudetto che veramente si poteva vincere in questi anni, come ha detto Mertens. Basta ammetterlo, amici come prima e ricominciamo da capo”.