Callejon, l'irrinunciabile di Sarri (e non solo): tre pregi, una perenne presenza e un record personale nel mirino

José Maria Callejon, l'irrinunciabile di Sarri e non solo. Perché se dello spagnolo non si poteva fare a meno neanche sotto la gestione di Benitez un motivo ci sarà. Anzi, i motivi sono almeno tre.
02.05.2016 13:00 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Callejon, l'irrinunciabile di Sarri (e non solo): tre pregi, una perenne presenza e un record personale nel mirino
TuttoNapoli.net
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

C'è un giocatore, un solo giocatore, che finora non ha saltato nessuna delle trentacinque partite disputate fin qui in campionato. E non salterà neanche quella di stasera, questo è certo. E' José Maria Callejon, l'irrinunciabile di Maurizio Sarri. L'unico irrinunciabile di Sarri, anzi. Ma non solo. Perché se dello spagnolo non si poteva fare a meno neanche sotto la gestione di Rafa Benitez un motivo ci sarà. Anzi, i motivi sono almeno tre. Come i suoi pregi. Tutto un caso? Assolutamente no. 

La motivazione sta tutta nella personalità dell'ex Real Madrid. Come due facce diverse di una stessa medaglia, Calletì sa cambiare volto. Sa indossare il suo vestito più elegante, giocare di classe e regalare colpi di fino. Ma, soprattutto, sa farsi gregario: metter su la divisa da lavoratore, correre come un forsennato e cacciare tutta la concretezza di questo mondo. Ecco perché nessuno ci rinuncia.

Come si fa a fare a meno della sua velocità? Come si fa a fare a meno della sua facilità di corsa? Sulla fascia va su e giù e spesso è indispensabile ad Hysaj, così come lo era per Maggio negli anni scorsi, nel lavoro di copertura. E anche i numeri sono eloquenti nel suo caso. In media, lo spagnolo in questa stagione ha corso circa 9.500 metri a partita. Un maratoneta, sì. Anzi, uno scattista, un centometrista, con il fiato di un maratoneta. Spirito di sacrificio. Perché è vero, non è il dato più alto tra gli azzurri, ma c'è una radicale differenza: se i centrocampisti, che corrono un numero di metri maggiore, spesso sono in jogging, i chilometri percorsi dall'esterno iberico sono tutti in corsa, tutti in scatto.

E basta guardare una partita per capirlo. Per Maurizio Sarri, dunque, è diventato un fondamentale perno tattico. Probabilmente senza di lui il tecnico toscano avrebbe avuto maggiore difficoltà nel passaggio dal 4-3-1-2 delle prime partite al 4-3-3 finale al quale si è arrivati. Il suo ruolo è fondamentale. Ed ecco perché non manca mai. Trentacinque su trentacinque, stasera probabilmente trentasei. Con l'obiettivo di arrivare a trentotto alla fine del campionato: un piccolo record da tenere tutto per sé.